Come è possibile rendere gli interventi di chirurgia rigenerativa ossea più predicibili grazie all’utilizzo delle membrane?
Esistono delle procedure che fanno diventare alcuni tipi di membrane più performanti di altre?
Che caratteristiche dovrebbe avere la membrana ideale?
Scopriremo questi ed altri aspetti tra poco.

Buongiorno sono Marco Manno e in questo video affronteremo il tema della guide bone regeneration e in particolare il suo rapporto con le membrane.

La GBR (Guide Bone Regeneration) viene utilizzata per evitare l’infiltrazione dei fibroblasti nel sito da rigenerare, per mantenere la stabilità del coagulo e così favorire la formazione dell’osso mancante.
Per ottenere questi risultati vengono utilizzati generalmente dei sostituti ossei (biomateriali) e delle membrane.

Sia gli uni che le altre possono essere riassorbibili, ovvero scompaiono gradualmente lasciando spazio alla formazione di nuovo tessuto, oppure non riassorbibili, ovvero rimangono intatti all’interno dell’organismo del paziente.

In oltre il 90% dei casi, quelli in cui non è richiesta una rigenerazione estrema, le membrane riassorbibili sono le più indicate: dipende ovviamente dal tipo di intervento, vi sono alcuni casi infatti in cui è necessaria una membrana non riassorbibile.

A nostro avviso la membrana ideale per la maggior parte degli interventi dovrebbe essere:
– riassorbibile
– in pericardio bovino
– di una filiera interamente italiana
– garantita al 100%.

A livello aziendale ci siamo adoperati per realizzare il nostro progetto ed è nata la linea Shelter, le membrane riassorbibili in pericardio bovino.
Shelter fast ha un effetto barriera ridotto, di circa 8-10 settimane, mentre Shelter slow ha un effetto barriera prolungato di 6-8 mesi. Infatti la membrana Shelter slow è nata per sostituire quelle non riassorbibili nel 10% dei casi in cui sono indicate, nei restanti viene utilizzata Shelter fast.

Qual è il beneficio di una membrana riassorbibile?
Sicuramente il maggior comfort del paziente e del clinico: tanto è vero che non sono necessari due interventi (quello per inserire e quello per rimuovere il dispositivo) ma è sufficiente solo l’apposizione della membrana, la quale si assorbirà nel tempo.

Le proprietà elastiche del pericardio bovino rendono shelter semplice da posizionare e suturare. Un altro aspetto essenziale nella GBR è infatti la gestione dei tessuti molli e la passivazione dei lembi che previene il rischio di deiscenze.

Per la realizzazione delle nostre soluzioni utilizziamo solo bovini che abbiano raggiunto il 24 esimo mese di vita per evitare di utilizzare capi malati. Infatti numerose patologie sono riscontrabili solo dopo i primi 2 anni dell’animale.

Inoltre abbiamo una filiera interamente italiana, che garantisce il rispetto dei rigidi controlli clinici previsti dal nostro ordinamento giuridico, spesso molto più stringenti di quelli richiesti in altri stati.
Le Shelter sono provviste di una garanzia estremamente generosa: siamo così certi del livello delle nostre soluzioni che non temiamo affatto di fornirla.

Sono create grazie al processo proprietario Pericross ideato per trattare il pericardio bovino e adattarlo agli interventi di rigenerazione ossea in odontoiatria. Come è noto infatti questo tipo di tessuto è così efficace che viene utilizzato anche durante gli interventi di cardiochirurgia : anche per questo le nostre membrane garantiscono un elevato livello di predicibilità.

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