Le membrane in collagene in odontoiatria sono sempre indicate?
Il loro utilizzo ha delle ripercussioni negative che a volte non vengono considerate?
Qual è la soluzione più predicibile a livello di membrane riassorbibili per la chirurgia rigenerativa ossea in odontoiatria?

Sono Marco Manno e in questo video proverò a fornire una risposta a queste domande.
Le membrane in collagene usate in odontoiatria fanno parte della grande famiglia di quelle riassorbibili: non necessitano quindi di un intervento per la loro rimozione come invece avviene per quelle sintetiche.

Per questo presentano un effetto barriera ridotto e sono principalmente indicate in quel 90% di interventi chirurgici che non richiedono di stabilizzare il coagulo in modo prolungato per la guarigione di un difetto esteso, ovvero in ogni caso dove struttura e sostegno sono relativamente poco importanti.

Utilizzandole è imperativo prestare molta attenzione per non incorrere in problematiche come la perdita dello spazio.
Infatti i dispositivi in collagene, anche se più maneggevoli di quelli sintetici, presentano delle difficoltà di gestione determinate dalla loro fragilità: in loro presenza non è possibile fare ricorso né a chiodi né di punti di sutura.

Alle membrane in collagene sono da preferirsi quelle in pericardio, che può essere suino, equino o bovino. A sostengo di tale tesi sono stati condotti studi che hanno dimostrato la superiorità del pericardio sul collagene.
Si è proceduto alla semina di fibroblasti umani su campioni di pericardio e al confronto con altre membrane di collagene presenti in commercio e quelle in pericardio hanno dimostrato di ottenere risultati migliori.

Inoltre il pericardio ha un migliore effetto barriera e una struttura più resistente: possono essere utilizzati pin o chiodini che stabilizzino e creino la corretta morfologia del sito e possono essere dati punti di sutura senza rischio di lacerazione. Questo perché la struttura collagenica del pericardio è assai densa.

Oltre a questi aspetti è anche porosa e ciò facilita la migrazione di vasi sanguigni nell’area del difetto, velocizzando la guarigione della ferita.

Il gold standard per quanto concerne le membrane in pericardio è senza dubbio il bovino. Come dimostrazione basti pensare che le valvole cardiochirugiche sono realizzate in pericardio bovino e non con quello suino o equino.

UBGEN ha fatto un passo in avanti nel mondo delle membrane riassorbibili realizzandone una linea di nuova generazione: la Shelter.

Contrariamente alle altre membrane riassorbibili, che presentano un effetto tenda ridotto, la membrana in pericardio bovino Shelter, grazie al processo di produzione Pericross, può essere utilizzata per ogni tipologia di intervento, da quello che richiede un effetto barriera ridotto a quello in cui la protezione dell’innesto deve essere prolungata.

Shelter è quindi anche indicata in ogni caso sia necessario seguire i profili del difetto ed
avere una membrana adattabile e dove struttura e sostegno sono fondamentali.

Pericross ci ha consentito di realizzare Shleter slow, con effetto barriera prolungato di
6-8 mesi e Shelter fast che protegge il coagulo per 8-10 settimane.

A presto!

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